atrio
atrio
pratica interattiva
Atrio consiste nella creazione di un “perimetro relazionale” reso possibile da una pratica guidata pensata per favorire, nel suo svolgersi, uno scambio e una discussione orizzontale; per questa sua natura è un dispositivo mobile, fluido e aggiornabile in relazione ai contesti che lo accolgono.
Tramite una pratica ludica e interattiva, Atrio propone una riflessione sui processi di costruzione delle identità, siano esse culturali, di genere, nazionali ecc. Le persone partecipanti sono coinvolte in un meccanismo di costruzione, posizionamento, decostruzione e riposizionamento delle identità di ciascun* attraverso l’uso di oggetti del quotidiano e l’emersione (o l’invenzione) di elementi narrativi, autobiografici e l’analisi di elementi teorici.
“Se la reciprocità è, probabilmente, una predisposizione che sfugge alla rigida suddivisione (al rigido sezionamento, aprendosi all’inter-sezione), l’identità è quel “discorso” che stiamo imparando ad immaginare fluido ma che ancora è schiacciato da pressioni sociali, da definizioni e da strutture di potere gerarchico che limitano campi di azione e di espressione. Le “identità sociali” ci muovono e ci producono, riducendoci in funzione di griglie tassonomiche come: nazionalità, sesso, genere, classe sociale, etnia, religione, cultura, transitando attraverso i nostri corpi, le nostre affettività, rappresentazioni e oggetti” (Salvo Lombardo)
ideazione e cura | Salvo Lombardo
partecipazione allo sviluppo | Fabritia D’Intino, Margherita Landi
produzione | Chiasma
coproduzione | Festival Attraversamenti Multipli
in collaborazione con Interazioni ~ Festival e Trasmissioni \ Teatri di Vetro
con il sostegno di MIC – Ministero della cultura
durata 60-90 minuti
anno 2019